Archivio per la categoria ‘20 NICARAGUA’

NICARAGUA

Pubblicato: 8 dicembre 2012 in 20 NICARAGUA

14 Novembre 2012

Eccoci! Il nostro ventunesimo Paese attraversato! Il bus si ferma e tutti si mettono a dormire, noi andiamo a pagare la tassa per entrare nel paese: 12 dollari. Praticamente in centro america non c’è bisogno del visto ma una tassa bisogna comunque pagarla. Sbrigate le pratiche ci mettiamo a nanna…in un comodo cartone fuori dal bus davanti alla frontiera, alle sei ci svegliano. Fuori tutti i bagagli per il controllo di dogana. I poliziotti controllano minuziosamente le valigie dei nostri compagni di viaggio perché in Nicaragua c’è una legge molto restrittiva sulle quantita di capi che si possono importare dagli altri paesi, così passiamo il tempo a contare quante mutande, calzini e magliette hanno acquistato tutti! Alla fantozzi maniera vediamo arrivare un super bus di turisti che nel giro di 5 minuti ripartono senza problemi mentre noi rimaniamo bloccati per altre quattro ore!!! Verso le 10 di mattina riusciamo a ripartire e, stanchi del viaggio infinito, scendiamo a Leon….città coloniale del Nicaragua. Una volta sistemati ci facciamo un giro per la città.

2 leon

3 leon

4 leon

15 Novembre 2012

Il nostro albergo è vicito al mercato periferico e scopriamo che in Nicaragua si produce formaggio di vacca fresco, affumicato, alla brace…mmmmm….che acquolina e che bontà! Ci facciamo il giro del mercato assaggiando tutti i tipi di formaggio. Dopo un po’ ci accorgiamo che…non di solo pane vive l’uomo…e così andiamo a visitare, non poco distante dalla città, i soffioni e le pozze ribollenti di fango dei campi vulcanici del villaggio di San Jacinto. Nell’ aspettare il bus di ritorno, si offrono di darci un passaggio tre ragazze belghe e un ragazzo nicaraguense. Una di loro è sposata con il ragazzo nicaraguense e insieme hanno appena aperto un allevamento di galline ovaiole. Ci portano a vedere la fattoria e rimaniamo un po’ insieme a chiacchierare davanti ad una buona birra nicaraguense!

5 hier vedor san jacinto

6 hiervedor san jacinto

7 leon

16 Novembre 2012

Da Leon ci spostiamo a Managua, la capitale. E poi subito da lì prendiamo un altro mezzo per arrivare a Masaya. Sistemati in hotel, usciamo per farci un giro per la città, al mercato dell’artigianato e al mercato vecchio.

8 masaya

17 Novembre 2012

Oggi escursione al Vulcano Masaya: ultima eruzione Aprile 2012. Il vulcano è attivissimo tanto che all’ingresso ci fanno firmare che siamo a conoscenza dei pericoli e ci danno da indossare l’elmetto di sicurezza. Saliamo con una giovane coppia che ci offre un passaggio in macchina. Il vulcano non è alto ma la quantità di fumo che esce non ci permette di osservare bene il cratere. Fino a poco tempo fa si poteva osservare la lava dentro ma, dopo l’ultima eruzione, la terra ha ricoperto parte del cratetre così da impedire di vedere il rosso lavico. Nel pomeriggio andiamo in un paese vicino che fa parte dei “Los Pueblos Blancos” in cui c’è ancora una forte la tradizione e gli artigiani lavorano la ceramica ed il legno. Il paesino si chiama Catarina ed ha un punto panoramico su una bellissima laguna. Da lì ci vediamo il tramonto e poi torniamo a Masaya.

9 vulcano di masaya

9 vulcano di masaya

10 vulcano di masaya10 vulcano di masaya

11 vulcano di masaya

12 vulcano di masaya

13 santa caterina

18 Novembre 2012

Lasciamo Masaya e ci dirigiamo verso Rivas per prendere il traghetto per l’isola di Ometepe situata nel Lago Cocibolca, conosciuto anche come Lago Nicaragua, uno dei più grandi laghi di acqua dolce al mondo dominato da due grandi vulcani: il Madera (1.340 m con un lago in cima) e il Conceptiòn (1.610 m acora attivo). Il lago è stranamente molto mosso e la barca oscilla vivacemente. Arriviamo che è quasi notte e ci intratteniamo al punto informativo dell’isola con un gentilissimo signore, ex militare, che ci da delucidazioni sulla storia del Nicaragua e cosa vistare  assolutamente. Ci parla del nord e di come sia ancora straordinariamente remoto e affascinante.

14 ometepe

19 Novembre 2012

Ci noleggiamo una moto da enduro dal signore del punto info e ci facciamo tutto il giro dell’isola. La maggior parte della strada non è asfaltata ed è assolutamente piena di pietre e ciottoli. Per fortuna non guidiamo il Suzuki viva di Norberto, qui non c’è l’avrebbe fatta! L’isola è bellissima ed ha scorci favolosi. Aspettiamo il tramonto su una delle tante spiagge dell’isola e torniamo stanchissimi in hotel. La scalata del vulcano non fa per noi così domani decidiamo di abbandonare l’isola.

15 ometepe

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20 Novembre 2012

Ritorniamo sulla terra ferma con una missione: riuscire ad osservare in natura il bradipo. Il grandissimo signore del punto info ci ha dato delle dritte e se è vero, potremmo trovare il bradipo in un paesino vicino Rivas, inesistente sulla cartina. Prendiamo un autobus che ci porta in pochi minuti al villaggio di Nansim e iniziamo subito la ricerca. Il nome in spagnolo è peresosa ma tutti lo conoscono come “cucola”. Le persone del villaggio subito sposano l’impresa e iniziano a cercare l’animale che spesso lo si osserva tra gli alberi vicino le case. Non passa troppo tempo che un ragazzo ci chiama, alza la mano e indica un albero: ci sono due bradipi a dormire! Ma che emozione vederli…passi una vita a vedere documentari su animali e poi trovarli li davanti ed ammirarli di persona…dici..cavolo! E’ lì! Ci facciamo un giro nel bosco per vederne altri e magari riuscire a beccarne uno sveglio, ma niente…sono animali che dormono 18 ore al giorno! Riusciamo a vedere anche le scimmie urlatrici.Contenti e soddisfatti salutiamo i ragazzi del villaggio e riprendiamo i mezzi per ritornare a tarda sera a Massaya.

1 bradipi di nansimin

2 scimmie a nansimin

3 nansimin

4 rivas

21 novembre 2012

Obiettivo di oggi: interminabili ore di bus per riuscire ad arrivare a El Rama dove ci possiamo imbarcare per Corn Island. Per raggiungere la costa caraibica non ci sono strade ma solo fiumi e da El Rama si possono prendere varie imbarcazioni. Il viaggio è piacevole perché il paesaggio si lascia contemplare da solo. Il paesaggio si fa sempre più fitto e verde con palme da cocco e platani, insomma caraibico. Appena arrivati ci informiamo sulle barche da prendere e scopriamo che ce n’è una che parte domani sera e va direttamente a Corn Island viaggiando di notte. Per dormire dobbiamo sistemarci sulle amache. Bene, domani si parte.

1 el rama

2 el rama

3 el rama

22 Novembre 2012

Facciamo un po’ di spesa e nel pomeriggio arriviamo al porto e aspettiamo per imbarcarci. Siamo gli unici turisti e con noi viaggiano anche quattro ragazzi originari dell’isola che nei giorni passati non se la sono vista benissimo. Ci raccontano (anche un po’ orgogliosi) la loro storia: un po’ di giorni prima erano usciti in barca per commerciare aragoste in Costa Rica ma durante la traversata in mare il motore si rompe e si ritrovano in mezzo al nulla tra onde, vento e pioggia in balia della corrente. Rimangono 5 giorni naufraghi sopra la barca senza cibo e bevendo acqua piovana fino a quando vengono recuperati da una barca nelle acque del Costa Rica. Finiscono in televisione e su internet, la loro storia fa il giro del centro america. E oggi rientrano a casa. Il bello è che  due di loro hanno alle spalle altri due naufragi e l’ultima volta si erano fatti 10 ore nuotando per il mar dei caraibi! La barca cargo finisce di caricare i rifornimenti per l’isola, inclusi maiali e galline, e verso le nove di sera partiamo. La luna quasi piena ci illumina il fiume circondato da foresta pluviale. Ci sistemiamo sulle amache e il dolce fluttuare ci fa addormentare (rumore del motore a parte). Facciamo un pit stop a metà fiume per caricare sacchi di sabbia.

4 el bluff

23 Novembre 2012

Al mattino presto ci svegliamo e siamo alle porte del mare nel porto di Blufield. Lasciato il porto inizia il peggio. Il mare è “BRAVO” che significa tutt’altro cioè cattivo! Ci aspettano ancora sei ore di nave. Per quanto bravo possa essere il capitano, il moto delle onde e la sensazione di essere nelle montagne russe ci rendono pallidi e soggetti a vomito. Dopo sei ore di panico tocchiamo terra ancora vivi. Finalmente Corn Island. Non la vediamo neanche…non ci interessa…ci infiliamo nel primo hotel fuori dal porto e rimaniamo in coma per tutto il giorno aspettando di riprenderci! Tutto il mondo continua inesorabilmente a muoversi con moti ondosi.

5 corn island

24 Novembre 2012

Oggi va meglio, lo stomaco è ancora in subbuglio ma in miglioramento. Il mare è ancora mosso e ci sono le nuvole. Giriamo un po’ l’isola e ci tuffiamo in mare. L’acqua è trasparente anche se le onde muovono la sabbia e non permettono un buona visibilità.

6 corn island

25 Novembre 2012

Anche oggi c’è vento, è il vento del nord che soffia cattivo e che dovrebbe calmarsi ad inizio settimana. Il cielo è nuvoloso e il mare mosso, di fare un po’ di snorkeling non se ne parla proprio. Ci giriamo ancora un po’ l’isola e nella zona nord, da dove proviene il vento, facciamo fatica a camminare. Vicino c’è un’altra isola: la piccola corn Island che sembra essere molto più bella perché non ci sono macchine né motorini e quindi è molto più rilassante. Ma il mare è ancora mosso, meglio non spostarci!

7 corn island

26 Novembre 2012

Il tempo è ancora brutto ma il vento e le onde vanno calmandosi. Buono perché fra tre giorni abbiamo la barca che ci riporta sulla terra ferma. Siamo costretti a stare in hotel perché piove…quest’isola ci sta distruggendo!!!

27 Novembre 2012

Che tempo farà oggi….pioggia! e sì, piove anche oggi. Proviamo ad andare in spiaggia ma siamo costretti a rientrare nel pomeriggio presto. Il vento si sta calmando e pare che dovrebbe arrivare il bel tempo. L’isola è veramente piccola e non offre alternative se non quella di stare fuori al balcone del nostro albergo e vedere la pioggia cadere.

8 corn island

28 Novembre 2012

Non è possibile, anche oggi piove! L’unica soddisfazione è cucinare le aragoste che costano pochissimo. Questo soggiorno sull’isola ci è andato di traverso fin dalla partenza!!! Ma domani si va via…si ritorna sulla terra ferma. Ci assale un po’ di angoscia per l’attraversata in mare ma tanto non possiamo far nulla!

9 corn island

29 Novembre 2012

Appena aperti gli occhi lo sguardo va al mare. Le condizioni del vento sono buone, le onde quasi non ci sono, il viaggio dovrebbe essere tranquillo. Effettivamente siamo un tantino terrorizzati dal mare o meglio non siamo tanto propenzi a risentirci male! Ci imbarchiamo e va tutto bene. Dopo 5 ore di nave tranquilla arriviamo al porto di Blufield e da lì prendiamo un lancia a motore che in 2 ore di corsa folle sul bellissimo Rio Escondido ci catapulta intontiti a El rame dove tutto ebbe inizio!

10 corn island

12 rio escondido

11 rio escondido12 rio escondido

13 rio escondido

14 rio escondido

15 el rama

30 Dicembre 2012

La missione di oggi è di farci tante ore di viaggio fino ad arrivare a Città Darìo. Quando eravamo a Leon abbiamo cenato in strada insieme ad un ragazzo, Norman, che vendeva le amache per strda e incuriositi gli abbiamo chiesto dove si facevano e lui ci ha spiegato che dove vive, un piccolo villaggio, ci sono 200 famiglie che da sempre lavorano l’amaca. Il villaggio si chiama Valle di San Juan e per andarci bisogna arrivare a Città Darìo. Dopo avergli comprato l’amaca gli abbiamo detto che forse saremmo andati a visitare il suo villaggio per imparare a fare le amache. Insomma ora stiamo andando! Riusciamo ad arrivare a Città Darìo verso sera e passeggiando nel centro incontriamo una famiglia molto gentile che ci invita per domani alla festa della Purissima.

1 Dicembre 2012

Prima di partire per la missione ci giriamo un po’ il mercato della città e compriamo qualcosa da portarci per il pranzo. Prendiamo il bus che ci porta alla così detta “curva”. Dentro il bus conosciamo un ragazzo, Juan, che vive a Valle de San Juan e scopriamo che altro non è che il cugino di Norman, il nostro amico! Subito si presta ad accompagnarci lungo la strada. Da dove ci lascia il bus, camminiamo per circa 7 km in una sterrata che ci porta fino su al paese. Arrivati lì, Juan ci indica la casa di Norman, che però non c’è, e dovrebbe tornare in giornata. Noi ci sentiamo un po’ imbarazzati, e ora che diciamo alla famiglia: salve siamo due sconosciuti che vogliono imparare a fare l’amaca??? Ci facciamo coraggio e ci presentiamo davanti casa…ci guardano e….senza dire una parola…ci invitano ad entrare e ci dicono che ci stavano aspettando. Praticamente Norman aveva raccontato di noi e da due settimana ci stavano aspettando!!!Subito ci fanno sedere contentissimi di averci a casa e ci offrono mais arrostito e guarilla con formaggio. Passiamo la giornata a chiacchierare mentre ciascun componente della famiglia ci mostra un passaggio della lavorazione dell’amaca. Noi riprendiamo tutto con la telecamera sperando di poter rifare tutto una volta a casa! Ci spiegano che il loro villaggio è l’unico del Nicaragua a fare le amache in quel modo e da sempre i loro avi hanno lavorato l’amaca. Ci portano a fare il giro del villaggio orgogliosi di mostraci il pozzo che un americano ha fatto costruire per portare al villaggio l’acqua potabile. Le case sono fatte di terra e paglia e la loro fonte di sostentamento dopo le amache è l’agricoltura fatta di mais e fagioli. Passiamo una giornata spettacolare e uno di loro ci accompagna a piedi fino alla “curva” per riprendere il bus. Ma sorpresone… per strada incontriamo Norman! Tornati in città non ci perdiamo la festa della Purissima ( della vergine Immacolata) con processione e fuochi d’artificio….e soprattutto piatti tipici!!

16 san juan del valle

17 san juan del valle

18 san juan del valle

1 la purissima ciudad dario

2 Dicembre 2012

Da Città Darìo prendiamo un bus e arriviamo a Matagalpa. Prima cosa da fare è trovare una sistemazione. L’unica opzione a poco prezzo e vicino la fermata dei bus è un hotel il cui proprietario è un tipo a dir poco strano e scontroso. Insomma ci dice che non ci vuole far vedere la camera perché è pulita e i bagni pure quindi se vogliamo la prendiamo altrimenti “arrivederci”. E ci spiega pure che ai nicaraguensi la fa vedere ma al turista no, perché poi gli chiede la tele, il frigo ecc e allora lui si è scocciato e non la fa vedere. Vabbè…la prendiamo ugualmente. Effettivamente la camera è pulita ma non ha spine (niete cena e caffè la mattina!) e soprattutto abbiamo il check out alle 8…roba da pazzi ma è completamente irremovibile. Lasciamo le valigie e andiamo a farci u giro in città. Il centro è piccolo ma molto carino. Matagalpa è famosa per la produzione di caffè e così ci sediamo in una caffetteria per assaggiarlo. Del tutto deludente. Sarà perché è caffè molto diluito, sarà che ce ne avranno messo una punta e il resto tutta acqua calda, ma non si poteva bere. Forse coviene comprare il caffè e provarlo con la nostra moca.

2 matagalpa

3 Dicembre 2012

Dopo aver avuto la riprova che qui il caffè non lo sanno fare, ci armiamo di borse e borsoni e lasciamo il “convento”. Prendiamo un bus che ci porta a Jinotega, piccola cittadina circondata da coltivazioni di caffè. Prima di prendere il prossimo bus ci concediamo un’oretta per girare il centro ma diciamo che un’ora è anche troppo e non c’è quasi nulla da visitare. Prendiamo un altro bus e saliamo un pochino più al nord, fino ad arrivare a San Rafael del Norte. L’idea inziale era di dormire qui ma, visto e considerato che qui c’è ancora meno da visitare, aspettiamo il prossimo bus per Estelì. Aspettando il bus, visitiamo la chiesa principale e scopriamo che il padre fondatore è un francescano italiano Orodeo D’Andrea morto negli anni novanta. Ma non finisce qui! Scopriamo che il frate è Abruzzese di Montorio al Vomano e che qui viene considerato il “Padre Pio” del Nicaragua e quando la sua salma fu riesumata, tutto il corpo e il viso erano ricoperti da un velo bianco e le rose poste dentro la bara erano ancora intatte. Tutto il paese lo adora soprattutto per le opere da lui fatte. La sera arriviamo a Estelì

3 Jinotega

4 Jinotega

5 padre odorico d'andrea

4 Dicembre 2012

Estelì è una piccola città del nord del Nicaragua circondata da montagne ricoperte di boschi e campi coltivati. Durante la Rivoluzione  Cubana la città divenne il rifugio di alcuni fabbricanti di sigari cubani e da allora acquisì la cultura della produzione del tabacco e della fabbricazione dei sigari. Grazie al padrone dell’hotel in cui alloggiamo, possiamo andare a visitare una piccolissima fabbrica di sigari. Ci accolgono due ragazzi, i soci dell’azienda che subito ci mostrano e ci spiegano come si realizza un sigaro e tutto quello che c’è da sapere per riconoscere un buon sigaro. Scopriamo che la maggior parte dei sigari si fabbrica in Nicaragua e che il livello di qualità è tra i superiori. La loro azienda si chiama “Il paso D’ Leon” perché dove sorge ora la piccola fabbrica, prima, c’era la fattoria dove si coltivò il primo tabacco e nel lago vicino andavano ad abbeverarsi leoni americani, puma e altri animali. I ragazzi sono gentilissimi e chiacchierando andiamo a cene con loro. Hanno iniziato la loro attività da soli due anni e uno dei loro obiettivi principali è di eliminare il luogo comune che i migliori sigari sono cubani, loro voglio essere 100% nicaraguensi, e migliorare le condizioni salariari dei coltivatori di tabacco che spesso vengono sfruttati e sottopagati. Per gli intenditori di sigaro e non il loro sito è www.pasodleoncigars.com ….oltretutto aprendo il sito si può ascoltare il ritmo della marimba nicaraguense! …il sigaro che ci fumiamo chiacchierando è spettacolare!

6 Paso d' leon Estelì

7 Paso d' leon Estelì

5 Dicembre 2012

Dopo un lungo cammino di almeno 7 km dalla città di Estelì, attraversando colline e campi coltivati…arriviamo alla Cascata El Salto de Estanzuelacon un salto di 30 metri. Essendo la stagione secca, non c’è molta acqua ma la cascata è molto bella e si presta per un pic nic e una siesta pomeridiana. Per il ritorno in città optiamo per un autostop dietro un camioncino!

8 cascata el salto de estanzuela

 

6 Dicembre 2012

Oggi si parte…per dove? Qualche giorno fa abbiamo preso la decisione di ritornare a casa. Dopo 15 mesi di continuo viaggiare la nostra mente è stanca. Stanca dagli innumerevoli imput che abbiamo viaggiando, la sensazione è quella di una mente piena che non riesce più a vivere a fondo e con la stessa energia tutto ciò che succede. E’ come se, viaggiando da tanto, molte situazioni sembrano scontate e non le viviamo fino in fondo lasciandoci sorprendere come due bambini…cosa che succedeva fino a poco tempo fa. Chi vive a Roma passa davanti al Colosseo tutti i giorni e non si emoziona ogni volta come un turista che lo vede per la prima volta. Non abbiamo l’energia giusta per visitare il sud America, il rischio è di non goderci fino in fondo questa terra così bella! Senza considerare che la famiglia inizia a mancarci e il budget sta per finire!!! Così abbiamo comprato dei biglietti super economici per il ritorno ….il 18 partiamo da Cancun! Ma nessuno sa niente….decidiamo di fare una sorpresa per Natale! E allora dal Nicaragua dobbiamo tornare in dietro fino al Messico. L’unico che sa di questa decisione è Franco, che ci aspetta in Guatemala per fare un fine settimana insieme….così oggi lasciamo il Nicaragua e cerchiamo di raggiungere Città del Guatemala. Prendiamo vari mezzi e con ore e ore di bus riusciamo ad attraversare la frontiera tra Nicaragua e Honduras.