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CAMBOGIA

Pubblicato: 27 gennaio 2012 in 09 CAMBOGIA

13 Gennaio 2012

Arriviamo nella capitale Cambogiana, Phnom Penh, e subito raggiungiamo l’ambasciata thailandese per i visti. Qui la situazione è peggiore, in alcuni casi ti chiedono non solo il biglietto dell’autobus per entrare, ma anche quello per uscire! Ma!!!…tutto il mondo è paese!!!! Il dipendente che lavora all’ambasciata ha un fratello che invece lavora fuori l’ambasciata e che con 5 dollari in più riesce a farti il visto senza problemi….ahhh…ora è chiaro perché il fratello fa tante storie! Ci atteniamo al giro losco e diamo i nostri passaporti allo sconosciuto fratello fuori l’ambasciata, rischiamo…ma il gioco vale la candela!!! (ci rassicura il fatto che sono quasi gemelli). Un po’ siamo preoccupati, ma non c’è troppa scelta! Il visto sarà pronto fra sei giorni.

14 Gennaio 2012

L’idea è di partire per Siem Reap per visitare il sito archeologico di Ankgor Wat ma ci concediamo un giorno di cazzeggio per la città, tra Stupa e mercati. La Cambogia ci ha subito lasciati perplessi. E’ una nazione che si sta piano piano riprendendo da una guerra civile e da un genocidio durato parecchi anni. Ma l’impressione è che in realtà è solo la capitale che si sta riprendendo economicamente e che tutti i soldi, compresi gli aiuti delle Nazioni si siano bloccati qui. Fuori la capitale non c’è nulla, solo piccoli villaggi e infinite risaie…e nella capitale girano lussuose macchine che si contrappongono alle tante persone che vivono per strada. Ci rendiamo conto che qualcosa non va. Ci documentiamo un po’ di più e viene fuori che la maggior parte degli aiuti umanitari vengono trattenuti dallo stato e molte delle persone che vivevano in campagna e coltivavano la terra sono state sfollate con la forza per vendere i terreni alle multinazionali.  Basta solo pensare che la Cambogia produce una quantità di riso maggiore della domanda ma non tutti possono permettersi il riso perché è di proprietà di multinazionali che alzano il prezzo per poter vendere all’estero. Gli imprenditori sono per la maggior parte cinesi.  Iniziamo a farci un’idea della situazione economica e politica.

15 Gennaio 2012

Carichiamo il motorino sopra il bus e partiamo per Siem Reap. Dopo 6 ore di viaggio arriviamo. Ovviamente la città è stracolma di turisti ed anche qui girano molti soldi ma c’è anche molta povertà. Verso il nord della Cambogia c’è anche il pericolo delle mine inesplose della guerra civile e si vedono tanti mutilati che lungo la strada chiedono l’elemosina. La sera si vedono le persone del posto che girano e raccolgono bottiglie di plastica e lattine che poi rivendono a peso!

16 Gennaio 2012

Ci aspettano tre giorni di cultura, compriamo l’abbonamento di 3 giorni per visitare Angkor Wat. E’ il più grande sito religioso al mondo ed è patrimonio dell’unesco. La città è stata costruita dai Kmer dal 900 al 1200 così come il mausoleo, la principale attrattiva. E’ davvero un posto maestoso in cui si alternano foresta e templi in un atmosfera mistica. Quindi via a girare con il motorino tra… “Phnom Bakneng “ Baksei Chamkrong” “Bayon” “Phimeanakas” “Preah Khan” “Preah neak poan” “Ta som” “Pre rup”

17 Gennaio 2012

Secondo giorno si riparte in motorino…”Ankor wat” “Thommanon” “Chau Say Tevoda” “Ta Prohm” ”Banteay kdei”

18 Gennaio 2012

Terzo  ed ultimo giorno, oggi visitiamo i siti archeologici un po’ più fuori mano “Banteay Srei” e “Phnom Krom”. Lungo la strada ci siamo accorti che ogni villaggio ha un pozzo per l’acqua con a fianco il cartellone con la bandiera del paese che lo ha costruito…all’inizio pensiamo: bello qualcosa funziona, poi ci rendiamo conto e ci accorgiamo che passata la zona così detta turistica, quindi meno frequentata e più periferica, non ci sono più pozzi. Sarà coincidenza?

19 Gennaio 2012

Se l’andata l’abbiamo fatta con il bus, il ritorno ce lo facciamo in motorino (460km), in modo da poter goderci il panorama. Invece di tornare direttamente alla capitale, facciamo una sosta a Battambang: vogliamo visitare l’ospedale di Emergency e le tante altre cose che la zona offre. Alle porte della città scopriamo come i cambogiani hanno risolto il problema dei ratti senza usare la tossica derattizzazione: se li mangiano…alla brace! Arrivati a Battambang cerchiamo l’ospedale e subito ci viene in contro Fabio, ci accoglie e ci fa fare un giro per tutto l’ospedale. Ci racconta che lavora per emergency dal 2008 ma prima in Sierra Leone, poi in Afghanistan e da due anni qui in Cambogia che tra l’altro scopriamo essere il primo ospedale costruito da Emergency e dedicato alla giornalista Ilaria Alpi. Poi arriva anche il primario, Nicola, anche lui italiano o meglio di Lugano. Ci spiegano che l’ospedale è gestito da personale italiano ma l’equipe fatta da medici, infermieri, e addetti alla pulizia, sono tutti cambogiani ben 180 dipendenti. L’ospedale funziona ed è veramente organizzato benissimo. Rimaniamo davvero contenti perché finalmente c’è un’organizzazione che davvero fa qualcosa di utile e concreto. Di solito le organizzazioni hanno sede nella capitale e li rimangono. Qui invece si sono integrati nel tessuto sociale e ogni giorno curano e salvano persone bisognose…il povero Fabio non è riuscito mai a concedersi 3 giorni di pausa! Ci suggeriscono di andare a vedere un posto, o meglio una grotta così ci facciamo indicare la strada e andiamo. E’ una grotta “ Phnom Sampeau” su una parete rocciosa e raggiunte le ore 18 escono per 40 minuti circa un milione di piccoli pipistrelli che si dirigono a fiume verso un lago, a 100 km di distanza, per poi ritornare la mattina alle 5! E questo tutte le sere…che spettacolo!

20 Gennaio 2012

Ci svegliamo e andiamo a vedere il simpatico bamboo train…alta ingegneria meccanica: trenino di bamboo con motore del taglia erba… che viene usato dalla gente del posto per trasportare il riso durante la stagione delle piogge e per far divertire i turisti durante la stagione secca! Partiti da Battambang,  per ritornare a Phnom Penh, dove si spera ci aspettano i nostri passaporti, facciamo tappa ad un villaggio fluviale “Chong Kos”. Praticamente c’è un piccolo paesino di pescatori vietnamiti che vivono su case galleggianti lungo il fiume. Una signora ci porta a visitare il villaggio con la sua barchetta e sembra un po’ di stare sopra una gondola tra le vie di Venezia ma il panorama è del tutto differente, ovviamente qui non ci sono palazzi storici ma bellissime casette colorate con tanto di stalla per i maiali e pollai per galline, c’è anche il benzinaio galleggiante e non può mancare il meccanico, insomma è proprio un piccolo paese solo che c’è in torno tutt’ acqua. Verso sera raggiungiamo la città.

 

21 Gennaio 2012

Per prima cosa riprendiamo i passaporti…abbiamo il visto per la Thailandia, ora dobbiamo solo trovare il modo di far passare il motorino…dicono che è difficile. Poi visitiamo una ex scuola (esperienza scioccante) che durante il periodo dei Khmer rossi  di Pol Pot era stata trasformata in una prigione di rieducazione per i ribelli. Solo sette sono sopravvissuti a quella prigione, gli altri dopo essere stati sottoposti a torture venivano uccisi. Dove eravamo negli anni settanta mentre succedeva tutto questo? Sicuramente sono stati bravi a nascondere tutto. Nel pomeriggio tappa al museo Nazionale con molte statue provenienti da Ankgor e poi incontro di muay thai dal vivo. La sera troviamo gli spaghetti Divella con un sugo pronto alle melanzane e televisore acceso su rai International con speciale su Modugno…ci sentiamo un po’ immigrati italiani all’estero con nostalgia di casa…che ridere!!!

22 Gennaio 2012

Salutiamo la capitale e per l’ennesima ma ultima volta il Mekong e ci dirigiamo  verso il mare o meglio Kep per iniziare il nostro viaggio cost to cost verso la Thailandia.Il viaggio sulla route 31 offre dei panorami fantastici. La cosa più bella è la nostra capanna per dormire fatta di legno e palme da cocco…aspettando in acqua il tramonto. Finalmente di nuovo al mare!

23 Gennaio 2012

Arriviamo alla spiaggia di Kep, l’unica, e c’è un bordello di gente! Sono tutti cambogiani che festeggiano il compleanno cinese. Avevamo completamente tralasciato questo particolare. Molti cambogiano sono di origine cinese e molti cinesi vivono qui in cambogia, per cui ovunque si festeggia il capodanno cinese che dura più o meno una settimana. Bene, file e file di macchine e motorini che si accalcano per prendere i posti sul marciapiede del lungo mare….ma non per parcheggiarci ma per mangiare! Praticamenet la spiaggia è vuota, e i marciapiedi sono intasati. Ci è andata bene, tanto noi occupiamo la spiaggia. Prima di tornare nella nostra “casetta di paglia” prenotiamo la barca per andare domani a visitare l’isola vicino Koh Tonsay (Rabbit Island) e starci almeno due notti a campeggiare. Kep è una città fantasma o meglio non c’è nulla che ci fa pensare ad una città o paese o villaggio…ci sono solo alberghi e ristoranti per turisti ed è famosa per i suoi granchi anche se in realtà a nostro avviso questi granchi non sono poi così invitanti. Insomma per farla breve ci cuciniamo in camera!

24 Gennaio 2012

Maledetta sveglia! Non ha funzionato…abbiamo perso la barca…per oggi Rabbit Iland salta! Passiamo una giornata in relax tra mare e sole.

25 Gennaio 2012

Dopo aver caricato due sveglie arriviamo sull’isola…è piccolina, con due ore di cammino la si gira tutta e i bungalow con i ristorantini occupa solo un lato dell’isola, il resto sarebbe completamente inabitato se non fosse per qualche casa di pescatori….che tra l’altro rischiano di essere cacciati qualora il governo decidesse di concederla per lussuosi resort… Tra un bagno e l’altro arriva sera, montiamo la tenda sulla riva della spiaggia e sopra l’amaca ci godiamo il tramonto….il tutto gratis; la signora del ristorante ci fa usare il bagno e la doccia in cambio di vitto! La cena è ottima ed è spettacolare addormentarsi con il rumore delle onde vicine!

26 Gennaio 2012

Il suono degli uccelli? No. Il suono delle onde? No. I bambini che giocano in spiaggia? No. A svegliarci sopra un isola semi deserta è il rumore della sega di un  pescatore che aggiusta la sua barca ormeggiata a 2 metri da noi….ma por….ok, alziamoci! Giornata di nuotate e sole, poi alle 16 una barca ci riporta sulla terra ferma. Riprendiamo bagagli e motorino e via, sulla rotta di Kampot…arriviamo in serata nella cittadina in stile coloniale francese!

27 Gennaio 2012

Leggiamo sulla guida che, poco distante dalla città, su una montagana, c’è una ex colonia francese abbandonata all’interno del Parco Nazionale di Bokor. Prendiamo il motorino e iniziamo la scalata della montagna ma mentre saliamo piano piano rinfrescati da una temperatura sempre più bassa, ci accorgiamo che la presenza antropica si fa sempre più evidente contrastando la foresta del Parco. Arrivati in cima alla montagna (o meglio montagnola) siamo circondati da case, palazzi ed un immenso cantiere in movimento, c’è di mezzo la Cina che ha comprato l’intera montagna e la sta trasformando in un mega centro residenziale, che orrore. Il vecchio casinò hotel abbandonato, attrattiva del Parco, è stato chiuso per ristrutturazione e l’unica attrattiva che c’è è la cascata di Popkvil che durante la stagione secca, cioè ora, non ha acqua! In conpenso c’è un ufficio vendite con un immenso plastico della  futura città. Per il resto rimane solo un triste paesaggio naturale scavato e lacerato da strade e cemento. La fortuna è che il Parco è immenso e i cinesi non sono ancora riusciti a comprarlo tutto.

28 Gennaio 2012

Delusi dal Parco, decidiamo di non rimane e partiamo per il mare: Sihanoukville, famosa per il giro di prostitute e mare bello! Arriviamo che è già sera e non ci resta che trovare un albergo e riposarci.

29 Gennaio 2012

Senza perdere tempo raggiungiamo il mare e passiamo il giorno a perlustrare le spiagge e rilassarci in acqua. Il mare è bellissimo e pulito e la sabbia bianca fa uno strano rumore quando ci si cammina.  Prima di tornare in albergo andiamo a trovare degli italiani che qui hanno aperto una guest house. Parlando ci spiegano che quasi tutta la costa compreso la maggior parte delle isole è stata comprata da Russi e Cinesi e fare affari qui è praticamente impossibile sia per il basso guadagno che si ha nell’avere strutture turistiche e sia per la sicurezza aleatoria del governo cambogiano.

30 Gennaio 2012

Prendiamo il motorino e ci facciamo un  giro nella zona dell’aeroporto della città per cercare informazioni circa un’isola vicina in cui è possibile campeggiare liberamente…tempo fa dei ragazzi ci hanno parlato di un’isola bellissima per campeggiare che al suo interno ha un lago d’acqua dolce per fare la doccia. Riusciamo a trovare un tizio che per una somma ragionevolissima ci porta e ci riprende dall’isola. Ci mettiamo d’accordo per il giorno dopo e ritorniamo in città per comprare le provviste, decidiamo di rimanere sull’isola 5 giorni.

31 Gennaio 2012

Siamo eccitatissimi, abbiamo un borsone pieno di scorte, tenda e set per cucinare: pronti per l’isola di Kota kiew! Dopo 20 minuti di barca arriviamo sull’isola. Ci sono tre piccoli resort con bungalow, lasciamo le valigie in custodia ed esploriamo l’isola per capire dove poter campeggiare. Scopriamo che non poco distante dai resort, ma abbastanza nascosto, c’è un campeggio dismesso con a fianco un lago d’acqua dolce…c’è persino un bagno funzionante. Che fortuna, subito recuperiamo la valigia e montiamo tenda, zona cucina e zona pranzo. Insomma con pochi attrezzi recuperati e un po’ di fantasia ci sistemiamo per bene in tempo per goderci il tramonto in acqua! La sera scaviamo un buco, accendiamo il fuoco e cuciniamo gli spaghetti con il sugo. L’unica pecca sono le migliaia di zanzarre che ci attaccano rimanendo indifferenti ai prodotti anti zanzarre. Siamo  costretti a montare la zanzariera e mangiare confinati in due metri quadri circondati però da un cielo stellato e il suono del mare.

 

1 Febbraio 2012

Ci svegliamo e come prima cosa accendiamo un piccolo fuoco per fare il caffè, che spettacolo! Il giorno esploriamo l’isola. La sera è semi deserta, i resort non hanno troppi turisti, solo di giorno si vedono un po’ di persone che, con tour organizzati, visitano le isole in giornta. Uno dei resort è di proprietà di un americano che parla italiano perché per un po’ di anni ha fatto il cuoco a Torino, così ci fa vedere che nella sua cucina c’è la sua pasta fatta in casa! Ci spiega che sono tre anni che è qui ma probabilmente tra uno due anni sarà costretto ad abbandonare l’isola che nel frattempo è stata comprata dai cinesi. La giornata passa velocemente, il mare è bellissimo e la spiaggia lunghissima,…insomma è un paradiso. Poi arriva la sera, i turisti ritornano sulla terra ferma, si accende il fuoco e si guardano le stelle.

2 Febbraio 2012

Altro giorno di mare e sole. Per pranzo ci cuciniamo una cosa leggera, pasta e fagioli! E ce li mangiamo in spiaggia circondati da piccoli granchi che scavano le buche sulla sabbia. Ci viene in mente: ma i granchi che mangiano? Lanciamo uno spaghetto e in un secondo un granchio lo afferra e se lo divora…poi lanciamo un fagiolo e si mangia anche quello!

3 Febbraio 2012

Quarto giorno sull’isola. Sole, mare e spiaggia…è tutto bellissimo ma lo stare troppo tempo fermi ci agita un po’, domani ripartiamo! Se da un lato ci dispiace lasciare questo posto fantastico dall’altro siamo ansiosi di ricominciare a girare, vedere e conoscere…insomma a viaggiare.

4 Febbraio 2012

Salutiamo il nostro piccolo paradiso e torniamo sulla terra ferma dove ci aspettano i nostri zaini.

5 Febbraio 2012

Siamo nuovamente a Sianoukville e nella guestbouse, conosciamo due ragazzi spagnoli. Sono arrivati da pochi giorni e sono qui per aprire un’attività e iniziare una nuova vita visto che in Spagna la situazione non è delle migliori. Andiamo insieme al mare e per la sera ci organizziamo per cucinare pasta e vongole (trovate in mare) e tortillas di patate.

6 Febbraio

Ultimo giorno a Sihanoukville, in mare incontriamo un italiano che da circa 15 anni viene in Cambogia a svernare e chiacchierando scopriamo che c’è anche un ragazzo pescarese che ha un piccolo locale in cui cucina la pizza, così andiamo a trovarlo, è sempre un compaesano! La sera ci attrezziamo con i due spagnoli  per un barbeque di pesce e verdure fuori l’albergo e guazzetto di vongole…4 kg raccolti in spiaggia!

7 Febbraio 2012

Ci allontaniamo dal mare, direzione Andoung Tuek alla scoperta del Parco Nazionale di Botum Sakor. Partiamo che il cielo è estremamente plumbeo e ci attrezziamo in modo da affrontare la grande pioggia. La strada è stupenda, percorriamo km e km di paesaggi verdi circondati da immensi alberi di palma per produrre olio di palma (appunto!). La pioggia non tarda ad arrivare e ci prendiamo un bel pioggione estivo di quelli fatti per bene…secchiate di acqua ci assalgono ma noi siamo pronti a tutto…ci siamo resi completamente impermeabili, bagagli compresi. Al buio arriviamo in paese: cinque case totali di cui una è la nostra sgarrupata guesthouse i cui padroni ci accolgono con una calda tazza di tè cambogiano.

8 Febbraio 2012

Prima di avventurarci nel parco Nazionale, visitiamo il punto informativo ed incontriamo dei ragazzi occidentali di un’associazione no profit che insegnano inglese ai ragazzi del posto. Chiacchierando ci invitano la sera a cenare con loro per assaggiare la vera cucina cambogiana. Passiamo il giorno alla scoperta del Parco Nazionale di Botum Sakor, una piccola penisola circondata dal mare. All’interno sembra di stare in piena savana e che un leone sbuchi all’improvviso ma lungo la costa si ritrovano sparsi e mimetizzati villaggi di pescatori cambogiani che hanno costruito le loro case di palafitte in mezzo al mare. Finalmente un po’ di vera Cambogia. La sera siamo ospiti di una vera cena cambogiana, ricca di sapori e abbondanti di portate.

9 Febbraio 2012

Lasciamo il paesino e ci rimettiamo in motorino. Attraversiamo il meraviglioso corridoio di conservazione naturale di Koh Kong che attraversa un’estesa foresta tropicale di interesse internazionale per la sua imponente biodiversità di piante e animali. Passando siamo circondati da maestosi alberi e rapaci che volano in alto sopra i nostri caschi ma niente scimmie, ci avevano detto che si avvistano facilmente. Nel pomeriggio arriviamo nell’ultima città cambogiana prima di passare il confine: Krong Koh Kong. Qui abbiamo un compito non troppo piacevole: vendere il motorino. Ebbene sì, dobbiamo separarci. Il problema è che nel tesserino del motorino non c’è scritto il nostro nome nella voce “proprietario” per cui non potrà mai varcare il confine Tailandese e se pure riuscissimo (in maniera molto illegale) a farlo passare dovremmo avere l’assicurazione e la patente tailandese…insomma un gran bel problema. Ma il nostro motorino è uno dei migliori in Cambogia, è il re dei motorini da Tuc tuc così al primo che chiediamo subito l’affare è fatto ma la condizione è chiara, il motorino lo abbandoniamo solo davanti al confine! Ma mancano ancora due giorni.

10 Febbraio 2012

La mattina raggiungiamo le cascate di Tatai e ci tuffiamo in questo fiume dalle acque limpide e calde, sembra di stare al mare. Nel pomeriggio, riprendendo il motorino troviamo la ruota bucata… sarà un dispetto del motorino? Ha capito che lo abbandoniamo!Cerchiamo e troviamo un gommista ma ha mal di testa, quindi dopo parecchie pressioni (il prossimo gommista si trova a 20km), il gommista decide di farci riparare la gomma dalla moglie, mentre lui dirige i lavori dall’amaca!  Rimessa la ruota andiamo a visitare la foresta di mangrovie e il quartiere musulmano. Domani lasciamo la Cambogia.

11 Febbraio 2012

Sveglia presto, ci incontriamo con il nuovo padrone del motorino e tutti insieme andiamo in frontiera. Ultimo viaggio con il  nostro Suzuki Viva! Ci dispiace lasciarlo ma è in buone mani, la persona a cui l’abbiamo venduto è davvero speciale! Salutiamo Cambogia e motorino e varchiamo la frontiera del nostro decimo Stato.