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KAZAKISTAN

Pubblicato: 10 ottobre 2011 in 05 KAZAKISTAN

Kazakistan

3 Ottobre 2011

Usciti dal porto ci accolgono freddo e desolazione sembra essere passati dal 29 agosto al 7 dicembre! Siamo arrivati ad Aktau, spoglia cittadina, completamente costruita durante il periodo Russo, le strade non hanno nome, gli indirizzi si riconoscono con una serie di quattro numeri: 4 – 25 – 3 – 6… Microrayan 4, palazzo 25, scala 3, appartamento 6. Considerate che tra qui ed un’altra città ci sono 24 ore di treno! Proviamo a cercare un’ hotel economico ( proviamo anche ad imbucarci nello studentato)…notte in hotel!

4 ottobre 2011

Sveglia caffettino e si parte con l’intenzione di arrivare a visitare la moschea sotterranea di Beket-Ata, prima passiamo in un’agenzia per prenotare il treno per Turkistan… e dopo 30 minuti di ciuff ciuff e altri versi…arriva la tragica notizia…siamo bloccati nell’ URSS del ‘73 per una settimana! Prendiamo una marsukta diretti a Zhanaozen, attraversiamo 150km di steppa, il nulla assoluto, tranne cavalli, cammelli e yurte! Arriviamo e cominciamo a chiedere per il centro, ma a breve scopriamo che non esiste…alla fine dei ragazzi ci caricano nella jeep e ci portano in hotel.

5 ottobre 2011

1 MESE IN VIAGGIO!!!!!!!!!!!

Scopriamo a breve che non esistono mezzi pubblici che coprono i 137km mancanti tra noi e Beket-Ata se non delle jeep da affittare con autista, occhio al Budget e decidiamo di fare un giretto per il Gran Bazar…carino, e via si ritorna nell’ URSS del ‘73! In questi primi giorni in Kazakistan ci siamo resi conto dell’effettivo cambiamento geoculturale tra i due popoli che occupano le due sponde opposte del Mar Caspio. Si ha la possibilità di vedere con i propri occhi la linea di confine tra il medio oriente e l’asia, Aktau secondo noi è il primo avanposto del continente asiatico, mentre Baku e l’ultima città che ha in se ancora quel crogiuolo di razze che si ritrovano in un’entità euro mediterranea. L’asciandoci alle spalle la cultura caucasica l’impatto immediato con i kazaki è scioccante. Vediamo cambiare la gestualità, l’apertura verso lo straniero ma soprattutto la voglia e la curiosità di interagire e capire; probabilmente dovuto ad un vicino passato di popolo nomade (nel 1890 il 95% dei kazaki era nomade)!

6 ottobre 2011

Essendo intrappolati ad Aktau…decidiamo di darci al puro cazzeggio e, visto che il tempo lo permette perché è uscito il sole, ce ne andiamo al mare. Nel tornare in hotel, imbocchiamo una stradina e da lontano vediamo, in mezzo ai palazzi, una yurta….una yurta? Dobbiamo andare a vedere!!! La yurta nel suo interno è interamente rivestita di tappeti…prima di entrare le prime 3 vodka…. e c’è una grossa tavolata bassa a semicerchio con tanta gente seduta per terra a banchettare. Sopra la tavolata c’è il mondo…un vasto assortimento di cibo….dal salato, al dolce, alla frutta; il tutto accompagnato da tanta musica. Ci spiegano che stanno festeggiando la circoncisione di un bambino. La mamma del bambino ci invita al banchetto e prima di sederci dobbiamo fare il brindisi di augurio con tanto di Vodka del Mar Aral…altri 4 giri. Ci sediamo e inizia per noi la festa…pazzesco si susseguono balli, canti e brindisi ed ecco è il gran momento, tocca a noi e cantiamo a gran richiesta “Felicità” di Albano e Romina Power…altri 3 giri di vodka…ovviamente con le parole che ricordiamo del tarocco delle elementari…andare a novanta m’baccia a na pianta… ! Poi ancora balli Sufi ancora Vodka…Taxxiiii in hotel…alle 9 a letto con i balli Sufi!!!

Abbiamo fatto delle foto stupende ma nel darle alla famiglia del festeggiato le abbiamo perse dalla flshcard….forse riusciamo a recuperarle, speriamo!

7 ottobre 2011

Altro giorno di cazzeggio ma con i postumi della serata!!! In hotel scopriamo che non siamo gli unici ad aspettare, ci sono altri due turisti che aspettano….qui ad Aktau puoi starci solo per due motivi o per il petrolio o per aspettare qualcosa che ti faccia andare via. E i due turisti aspettano il visto: il francese per andare in Russia ed il tedesco (in bici) per il Turkmenistan. La cosa positiva di stare per un po’ di giorni in un posto è che finalmente ci possiamo lavare un po’ di panni e organizzarci per cucinare in hotel qualcosa di più genuino e per lo più diverso dalla solita combinazione pane, pomodoro e cetrioli!

8 ottobre 2011

Oggi visita al bazar della città….praticamente il mercato….ma è molto simile se non uguale al nostro….neanche il mercato è decente! Poi decidiamo di prendere il bus numero 3 per la fine del mondo. Al capolinea del 3 c’è l’ultimo palazzo e poi il nulla….non più case ne strade…ma solo steppa! Che strana sensazione! Al capolinea del 38 c’è Cappelle poi Moscufo e poi Collecorvino….qui no….dopo l’ultimo palazzo solo steppa per chissà quanti km e km! Pensa che figo abitare all’ultimo piano dell’ultimo palazzo alla fine del mondo!

9 ottobre 2011

Visto che l’attesa è moooolto lunga cogliamo l’occasione di dedicare parte della nostra giornata a mettere in piedi il blog che ormai tutti ci chiedono più che altro per vedere le foto. Come prima tappa organiziamo il racconto e le foto annesse sul nostro portatile…..lavoro che facciamo vicino una scogliera dove in continuazione arrivavano macchine degli sposi per foto obbligatoria al mare!…poi ci spostiamo in un internet point per pubblicare il tutto. Ma niente da fare….ci arrendiamo perché il collegamento è lentissimo….rimandiamo al giorno dopo.

10 ottobre 2011

Ci svegliamo con una “genialata”: se il giorno prima ci eravamo collegati con il nostro pc inserendo la password dell’internet point, mettendoci vicino oggi possiamo “scroccare” la rete!!! E così è: dalla mattina tarda ci piazziamo in un parco adiacente all’internet point e navighiamo e chiamiamo da skype gratuitamente….ottimo!!! Riusciamo a scaricarci parecchie informazioni per programmare il viaggio in cina, ma per caricare il blog la rete è insufficiente così per un’ oretta si paga!!!! e finalmente avete la prima parte del BLOG. Di ritorno verso l’albergo grande spesone per il tour de force di 48 ore in treno…e già….domani finalmente si parte da Aktau per la volta del Turkistan…..siamo liberi!!!!

11 ottobre 2011

Sveglia di buon ora perché la stazione ferroviaria pare sia una chimera…tutti sanno che c’è ma pochi sanno come arrivarci!!! Effettivamente la sensazione è quella….si comincia….numero 101 dal marciapiede destro….NO….numero 12……..ma che! Numero 2, anzi 110 marciappiede sinistro…ma il top…arriva quando sul bus giusto il 110 chiedendo conferma, una signora dice: TAXI …insomma…dopo 2 bus presi e 4 cambi di fermata arriviamo,  sperduta, piccola e dopo 14 km di bus era lì e non era una chimera! Saliti sul treno subito ci imbattiamo con il carattere chiuso, spigoloso e arrogante dei Kazaki….una signora, con la spilla d’oro nazionale per i 10 figli partoriti, inizia a dettare legge, spingere ed insultare….sembra surreale….ma per fortuna dei nostri vicini di posti – letto ci aiutano…siamo già in famiglia e scopriamo che non sono kazaki ma uzbeki….altra gente. Per passare il tempo ci mettiamo a giocare con i bambini e prendiamo lezioni di Nard….finalmente possiamo giocare! Il panorama fuori dal treno è spettacolare e la pianura di steppa si alterna con piccoli canyon e montagne aride dove ogni tanto un cavallo o un dromedario spezzano l’affascinante monotonia del paesaggio. Presto si fa notte….tutti a dormire.

12 ottobre 2011

Ci sveglia una pittoresca alba nel deserto: i colori, il silenzio, l’infinito ci regalano dei bei  momenti….poi, finito l’attimo…si ridorme fino alle 10.00. Il treno è veramente lento ma il tempo passa abbastanza velocemente perché l’ambiente è molto animato…..è un continuo passare di venditori ambulanti che vendono veramente di tutto…dal materasso di lana, ai gioielli, al pesce affumicato fino ad arrivare ai giocattoli e vestiti….sembra di stare in un mercato e poi tutti i kazaki mangiano in continuazione e tanto: iniziano dalla mattina appena svegli e l’ultimo pasto lo fanno verso le 10.00; infatti spesso ci danno da mangiare….forse pensano che non ne abbiamo, vagli a spiegare che mangiamo solo 3 volte al giorno!!! Altra notte arriva ma prima di metterci a dormire facciamo un  salto al vagone ristorante e chiacchierando (ovviamente a gesti) con i cuochi ci offrono tè e caramelle.

13 ottobre 2011

Verso le 14.00 arriviamo finalmente a Turkistan. Salutiamo con tanto di foto ricordo i nostri amici di treno, e subito troviamo una sistemazione in hotel. Il paese sembra carino, sicuramente di più rispetto ad Aktau. Doccione e poi visita al Bazar del paese anche per fare la spesa per la cena. Ritornando in hotel rimaniamo rapiti da un tramonto dai mille colori e dalle diverse sfumature calde, forse uno dei tramonti più belli, il sole infuocato sembra voler bruciare la terra….non ha parole!

14 ottobre 2011

Sveglia in un orario semi decente e visita al Mausoleo di Yusui. Questo paese è meta di pellegrinaggio per tanti mussulmani sufi, perché il mausoleo presente è il più grande del caucaso e la sua bellezza è paragonabile al mausoleo di Samarcanda. Tutto vero, il mausoleo è bellissimo ma la sfortuna vuole che l’interno non è visitabile per ristrutturazione ed una guida del posto ci spiega che i soffitti sono bianchi perché i russi hanno coperto tutti i dipinti presenti in precedenza e che ormai sono irrecuperabili se non in alcuni puntiformi angoli. Il comunismo non ammetteva simboli religiosi!!!

15 ottobre 2011

Partenza da Turkistan in autobus per la città di Schimkent, purtroppo ci tocca un autobus tedesco, mentre noi speravamo in un fantastico autobus F.lli Albertini di Lambrate o un bellissimo bus Esposito gita in costiera. È favoloso…i pullman che occupano il parcheggio sono tutti bus anni ’80 europei, e non si sono neanche preoccupati di rimuovere nomi e pubblicità…è così in tutto il kazakistan! L’impressione che ci da Schimket è di una città che di base è un po’ come Aktau ma che negli ultimi 10  anni ha cercato di migliorarsi ed europeizzarsi, ma con scarsi risultati. Di conseguenza al clima, è molto più verde ma ciò che offre è ben poco e si riduce ad uno pseudo parco divertimenti in decadenza e un monumento ai caduti della seconda guerra mondiale. Doccia riposino in hotel e giretto in “centro” passeggiamo e scopriamo ogni tanto qui e li ristoranti che cucinano la pizza…….nooooooo…..la pizza…..cazzarola sono 40 giorni che non mangiamo la pizza, cominciamo ad entrare nei ristoranti a controllare prezzi (esorbitanti) e qualità (scadente)…ma la voglia aumenta siamo presi da una spece di astinenza da pizza…ma nulla da fare…non troviamo la dose buona…e ci calmiamo con il metadone(Hamburger e patatine)…sing!!!

16 ottobre 2011

Domenica mattina…sveglia con la voglia di pizza… si parte… passeggiata in centro passando per il vecchio quartiere prerusso…pranzo al bazar della città e visita al museo della resistenza kazaka al potere russo…… ma il museo è chiuso la domenica….si ritorna in hotel ma lungo la strada qualcosa ci rapisce…un negozio di abbigliamento usato di 200mq. Ci entriamo, mai visto niente di simile, i vestiti si pagano al kg e tra gli abiti troviamo veramente di tutto: da giubbotti del primo Declathon al giaccone del team Bennetton F1 meccanico corse team Italo-giapponese, alle giacche dei poliziotti koreani, fino alle divise delle squadre di calcio asiatiche….veramente di tutto!!! Peccato che il viaggio è lungo e non possiamo comprare nulla! Entrati al market di fronte all’hotel  puntiamo gli occhi sulla pizza surgelata….e lì con un’immensa scritta… ITALIANO…ma cavolo, come cucinarla?….ci guardiamo e in un attimo sale la follia dell’astinenza, mettiamo in moto tutti i commessi del market…insomma alla fine ce la cucinano loro al microonde!!! Così soddisfatti torniamo in hotel. Cena della serata: pizza e birra! Buona? Fate voi….è Made in Lituania!!! Almeno la voglia è placata! La notte trascorre in un susseguirsi di sogni…la pizza della mamma…la pizza di Caracciolo… quella mangiata a Napoli da bambino…….

17 ottobre 2011

Questa sera si parte per la ex capitale kazaka: Almaty. Sveglia ed immediatamente a comprare i biglietti per l’autobus notturno delle 20.30 (non si capisce perché…ma i biglietti si possono acquistare solo il giorno della partenza) e andiamo a riprovare al museo della resistenza…oggi dovrebbe essere aperto.  Il museo è aperto ma delusione è solo in lingua kazaka e la mostra fotografica rappresenta solo volti di gente, probabilmente i “partigiani” kazaki…la custode ci ringrazia vivamente, forse non entrava qualcuno da tempo. Arriva sera, finalmente si parte. Il bus è spettacolare, ha i sedili larghi, clinabili con il poggia piedi che si alza…insomma un gran bus. Ci sistemiamo per bene e verso le 23.00 iniziamo a farci il primo pisolino….ma dopo un’ora lo schok…il pullmann si ferma…siamo all’autogrill,  in maniera kazaka…siamo costretti a scendere, in piena steppa a 13° perché i coducenti devono mangiare un’oretta….e se non mangi sei fuori al freddo…ma qui nessuno si la menta! Un appunto ai bagni è doveroso: ovviamente uomini e donne separati, ciascun bagno è un semplice corridoio costruito sopra una fossa nera con dei buchi dove ciascuno si ferma per  fare il suo bisogno, qualcuno riesce accovacciato sulle ginocchia, anche a leggere il giornale, fumare e giocare al cellulare, tutto questo mentre il vicino spara bombe che tuonano nell’intero corridoio….scordatevi l’intimità !!! Anche questo rientra nel significato di “viaggiare”!

18 ottobre 2011

Almaty: ultima tappa del nostro viaggio in Kazakistan. Decidiamo di rimanere tre notti per riposarci bene ed essere pronti per affrontare quasi di corsa la maestosa Cina, visto che il visto concesso è di 30 giorni e la quantità di posti da vedere è immensa. Prendiamo una camera in un carino hotel sopra la stazione. La signora che ci accoglie in reception è molto gentile e parla francese. Ci lascia prendere la camera singola ( con letto ad una piazza e mezza) ad un prezzo molto buono. Ci riposiamo un po’, doccia e subito andiamo alla scoperta della città. Almaty sembra una città europea rispetto a tutte le altre città incontrate qui in Kazakistan ma le persone hanno sempre e comunque il loro caratterino. La sera fa abbastanza freddo perché tutta intorno è circondata da montagne innevate che arrivano a 5000m.

19 ottobre 2011

Come in ogni città visitata fin’ora, anche qui andiamo alla ricerca del bazar in centro. Il tempo è orribile…pioggia, vento e freddo…il primo vero freddo della stagione… qui capiamo che da adesso in poi il caldo lo dobbiamo salutare e rimandare a fine novembre… inizia la parte del viaggio al freddo! Il bazar è bellissimo con i suoi colori ed odori. E’ suddiviso in zone in base al prodotto in vendita  che va dalla carne, i latticini con i famosi yogurt, la frutta fresca, la frutta secca e i coloratissimi cibi cotti e conditi ( tra cui le creste di gallo…che leccornia!!). Sempre al freddo ed al gelo ci visitiamo le due chiese  russe ortodosse presenti in città. Nell’ultima visitata assistiamo anche ad una parte della cerimonia religiosa rapiti dai canti religiosi.

20 ottobre 2011

Terzo ed ultimo giorno ad Almaty. Leggendo la nostra la guida, scopriamo che in periferia c’è un grande bazar con annesso un mercatino delle pulci…quale occasione migliore per svendere alcuni dei nostri vestiti che appesantiscono inesorabilmente le nostre valigie? Così ci carichiamo di roba da svendere o barattare e andiamo. Non solo il bazar non è particolarmente affascinante ma non esiste neanche il mercatino delle pulci. Così ancora una volta abbiamo sopportato il peso inutile dei vestiti senza riuscire a liberarcene…entreranno con noi in Cina! La sera tornianiamo presto in hotel perché ci sono grandi progetti per noi: questa sera lo chef serve “la mugnaia con le zucchine e polpette di carote e patate con dolce finale al caramello e limone, il tutto accompagnato da un vino rosso Kazako….Si festeggia il compleanno di Simone!!! E la scrivania dell’hotel si presta perfettamente ad ammassare!!!

21 ottobre 2011

Sveglia alle 5.30 di mattiana per prendere il pullmann per Urunqi….oggi si sconfina….andiamo in Cina. Il pullmann è uno spettacolo….ha i letti a castello al posto dei sedili e la moquet  lungo il corridoio per andare scalzi! Siamo eccitatissimi, la voglia di andare in Cina è tanta e un po’ anche la voglia di lasciare il Kazakistan. Probabilmente l’errore è stato nello scegliere male gli itinerari di questa nazione che non ci ha offerto molto ma il tempo era poco e siamo rimasti bloccati ad Aktau per troppo tempo. Ci siamo accorti che hanno poco interesse a sviluppare il turismo e quindi ad aprirsi allo straniero o semplicemente non siamo stati bravi noi a conoscere e comprendere meglio la gente e la loro cultura!!! Ma la licenza di dare un giudizio ce la vogliamo prendere…Il Kazakistan non è un gran posto….e poi…dove sono le donne più belle al mondo? Noi non le abbiamo viste!